La malattia, come ingrandisce le dimensioni di un uomo ai suoi stessi occhi!
La credulità è la debolezza dell'uomo, ma la forza del bambino.
Le carte sono una guerra, sotto le mentite spoglie di un gioco.
Mi diletta perdermi nella mente altrui. Quando non vado a passeggio, leggo; sono incapace di star seduto a pensare. I libri pensano per me.
Detesto l'uomo che manda giù il suo cibo non sapendo che cosa mangia. Dubito del suo gusto in cose più importanti.
I ragazzi sono un'ottima compagnia a loro modo, tra i loro coetanei, ma sono una compagnia poco salutare per la gente adulta.
Bisogna allontanare con ogni mezzo e sradicare col ferro e col fuoco e con vari espedienti, dal corpo la malattia.
Trarre dalla malattia, specialmente quando non è veramente tale, la maggior dolcezza possibile. Essa ne contiene molta.
Se una infermità vi è nella mia mente essa non è abulia né impulsività, ma è l'eccesso di volontà.
Amavo molto i malati ed avrei valicato monti e valli, se mi avessero lasciato fare, per visitare un malato, non per curarlo, ma per amarlo.
Essere molto malati ed essere morti sono condizioni molto simili agli occhi della società.
A dire il vero, non è la morte, è la malattia quello che temo, l'immensa umiliazione legata al fatto di languire nei paraggi della morte.
La maggior parte delle malattie traggono origine da un dispiacere.
La malattia è la più grande imperfezione dell'uomo.
Non era triste che la maggior parte delle persone si dovesse ammalare per rendersi conto che è bello vivere?