La maggior parte delle malattie traggono origine da un dispiacere.
Il padre più severo nei suoi rimproveri è rude nelle parole, ma padre nelle azioni.
Ricordati sempre di essere un uomo.
La lingua è causa di molti mali.
Essendo uomo, pensa da uomo.
Il saggio porta le proprie sostanze in se stesso.
Le nostre malattie sono nuove, come nuovo è il nostro genere di vita.
I sani sono dei malati che si ignorano.
Il malato è un veggente, nessuno possiede un'immagine del mondo più chiara della sua.
Attorno agli ammalati bisogna essere allegri.
Il male è già mezzo guarito quando se n'è scoperta la causa.
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l'uomo si sente ancora più solo di prima.
Non dobbiamo vergognarci della nostra malattia. Non è qualcosa da tenere nascosta. È, come dire, quella parte della nostra carta d'identità che ci fa rassomigliare di più A Gesù Cristo. È una tessera di riconoscimento incredibile, straordinaria.
A dire il vero, non è la morte, è la malattia quello che temo, l'immensa umiliazione legata al fatto di languire nei paraggi della morte.
Sempre più mi divenne evidente che per le persone colpite Dio destina i giorni di malattia a diventare giorni di raccoglimento interiore.
Io mantengo verso i medici una benevola diffidenza, perché a furia di studiare le malattie finiscono per considerare la salute anch'essa come una malattia.