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Notare nei cimiteri il grande rispetto della morte da parte di gente che non ha rispetto per la vita.
Chi teme la morte è già morto.
Hai notato che solo la morte ci ridesta i sentimenti? Ma lo sai perché siamo sempre più giusti e generosi con i morti? È semplice. Verso di loro non ci sono obblighi. Se un obbligo ci fosse, sarebbe quello della memoria, e noi abbiamo la memoria corta.
La morte non è dolorosa. È la vita terrena che è una morte.
La pena di morte, così come la si applica, è una disgustosa macelleria, un oltraggio inflitto alla persona e al corpo.
Non vi sarà pace durevole né nel cuore degli individui né nei costumi della società sin quando la morte non verrà posta fuori legge.
Se la paura della morte è, in effetti, un'evidenza, altrettanto evidente è che questa paura, per quanto grande sia, non è mai stata in grado di contrastare le passioni umane.
Tra me e me dicevo che anche la morte del corpo a giudicare da quello che avevo visto, era in sé una punizione sufficiente, assolveva tutto.
Non c'è niente di più errato del ritenere la morte simile al sonno. Perché dovrebbe esserlo se la morte non assomiglia al sonno? L'essenza del sonno è il destarsi da esso, ma dalla morte non ci si desta.
Salvo complicazioni, morirà.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Ascoltami: verso la morte sei spinto dal momento della nascita. Su questo e su pensieri del genere dobbiamo meditare, se vogliamo attendere serenamente quell'ultima ora che ci spaventa e ci rende inquiete tutte le altre.
Che c'è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile?
Chi non vuole morire non vuole vivere.
L'uomo che non solo decide di morire, ma trova anche il modi di farlo, è grande.
La morte che tanto temiamo e rifiutiamo interrompe la vita, non la elimina.
La morte ci consuma giorno per giorno, non ci trascina via all'improvviso.
La morte ti viene incontro: la dovresti temere se potesse rimanere con te: ma necessariamente o non è ancora arrivata o passa oltre.
La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.