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I fatti sono cocciuti, la morte il più cocciuto dei fatti.
Ciò che più ci rattrista della morte di un conoscente è il ricordarci che presto o tardi toccherà pure a noi.
Se dovessi scegliere tra la vita e la morte, perchè non esiste vita senza di te, di sicuro sceglierei la morte prima che mi scelga lei.
Se si sfrega a lungo e fortemente le dita di una mano sul dorso dell'altra e poi si annusa la pelle, l'odore che si sente, quello è l'odore della morte.
Nessuno è così favorito da non avere accanto a se, al momento della morte, qualcuno che gioisca del triste evento.
La morte ti sovrasta: fin tanto che vivi, fin tanto che puoi, sii buono.
Solo la morte rivela quale misera cosa siano i corpi degli uomini.
Tutte le azioni della vita sono riparabili, eccetto l'ultimo (la morte) che nessun procedimento, neppure soprannaturale può riparare. Questo ultimo atto determina tutti gli altri e dà loro significato definitivo.
L'uomo muore di freddo, non di oscurità.
Non sarà che tutti muoiono perché è gratis?
Talvolta ci congratuliamo con noi stessi nel momento in cui ci destiamo da un brutto sogno, potrebbe proprio essere così il momento che succede la morte.
Quando pensiamo con orrore alla morte, la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita.
La morte venne nel mondo per il peccato', dice il cristianesimo. Ma la morte è puramente l'espressione cruda, stridente e portata al suo eccesso, di ciò che il mondo è nell'essenza sua. Onde è più conforme al vero dire: il mondo è per il peccato.
A volte penso che sarebbe meglio evitare la vecchiaia e morire giovane. Ma vorrebbe dire non completare la propria vita, non riuscire a conoscersi completamente.
Il terrore della morte è dovuto all'incertezza di ciò che ci attende. La risposta è semplice e tranquillante: esattamente la medesima situazione di prima che fossimo.
L'orrendo della morte è il suo cerimoniale. Quanto più bello sarebbe andarsene al cimitero da soli, a piedi.
Non si muore. Si cessa soltanto di vivere.
Bisogna avere almeno una certezza: quella di rimanere padrone della propria morte e di essere in grado di scegliere l'ora e i mezzi.
Cercate, meditando frequentemente sulla morte, di portarvi al punto per cui essa non vi sembri più una terribile nemica, ma un'amica la quale libera da questa sciagurata esistenza l'anima che langue nei conati della virtù per introdurla nel luogo della ricompensa e del riposo.
Il cimitero è pieno di grandi uomini di cui il mondo non poteva farne a meno.