Chi teme la morte è già morto.
Il diritto di vivere non si paga con un lavoro finito, ma con un'infinita attività.
Chi sa tacere è il più forte.
Un'idealità raggiunta perde ogni fascino.
Chi vuol avere un attimo solo sua la vita, esser un attimo solo persuaso di ciò che fa, deve impossessarsi del presente; vedere ogni presente come l'ultimo, come se fosse certa dopo la morte; e nell'oscurità crearsi da sé la vita.
Lo schizzo mette l'anima dell'artista molto più a nudo che l'opera d'arte.
Il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte.
Sono contento di non essere ancora morto. Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi, mi dico che sono fortunato.
La morte è l'assentarsi dell'eterno.
Per quanto bella sia stata la commedia in tutto il resto, l'ultimo atto è sempre sanguinoso. Alla fine, con una vanga si getta della terra sulla testa. Ed ecco fatto, per sempre.
Ciò che più ci rattrista della morte di un conoscente è il ricordarci che presto o tardi toccherà pure a noi.
Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri.
Tutte le morti sono odiose per i miseri mortali.
La morte dei giovani è un naufragio, quella dei vecchi un approdare al porto.
In ogni uomo che muore muore con lui, la sua prima neve, il primo bacio, la prima lotta. Non muoiono le persone, ma muoiono i mondi dentro di loro.
La morte è l'ignoranza della vita: quanti uomini morti si aggirano tra i viventi.