Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno.
Soltanto i deboli commettono crimini: chi è potente e chi è felice non ne ha bisogno.
Lasciate leggere e lasciate danzare; questi due divertimenti non potranno mai fare del male al mondo.
La filosofia, la sola filosofia, questa sorella della religione, ha disarmato le mani che la superstizione aveva così a lungo macchiate di sangue; e lo spirito umano, destatosi dalla sua ebbrezza, è rimasto stupito degli eccessi cui l'aveva tratto il fanatismo.
Guai a quelli che fanno traduzioni letterali, e traducendo ogni parola snervano il significato. È ben questo il caso di dire che la lettera uccide e lo spirito vivifica.
I tiranni hanno sempre una qualche sfumatura di virtù; supportano le leggi, prima di distruggerle.
Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.
Per attrarre, il lavoro dev'essere già fatto a metà e bene.
Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero.
Quando qualcuno mette troppo entusiasmo nel suo lavoro, ho sempre l'impressione che sprechi più tempo ad entusiasmarsi che a lavorare.
Se fai il lavoro male, dopo magari non te lo fanno fare più.
Tutta la grandezza del lavoro è dentro l'uomo.
Lavorare è meno noioso che divertirsi.
Il lavoro si espande fino a riempire il tempo disponibile per il suo completamento. Un generico riconoscimento di questo fatto è manifesto nella frase proverbiale: "L'uomo più occupato è quello che ha tempo da perdere."
Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.
Non è un piacere stare a osservare il lavoro umano quando questo è ancora fatica, maledizione e schiavitù.