Ogni lavoro comincia con travaglio.
Gli inglesi sono gente moralmente nuda, e vanno in giro così, senza vergogna.
Se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori.
Dove finisce l'amore, comincia l'odio.
Ogni istruzione seria s'acquista con la vita, non con la scuola.
Il sistema filosofico contiene, oltre agli errori del pensiero, gli errori del sistema.
Legittimo è il desiderio del necessario, e il lavoro per arrivarci è un dovere: «se qualcuno si rifiuta di lavorare, non deve neanche mangiare».
Il lavoro deve produrre uomini prima che cose.
Con l'abitudine, il lavoro appare più leggero.
Il lavoro è tenue, ma darà non tenue gloria.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
È la fatica dell'uomo che nutre l'ozio alle donne.
La costituzione sovietica garantisce a tutti un lavoro. Un'idea graziosa e inquietante, direi.
Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria.
Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità.
Il lavoro intellettuale strappa l'uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l'uomo verso gli uomini.