I fatti sono cocciuti, la morte il più cocciuto dei fatti.
Irresponsabile della mia nascita, ho un alibi di ferro: non c'ero.
Se volete sapere di più su di voi, origliate dietro le porte.
La vecchiaia comincia il giorno in cui, invece di scrivere a una donna, le telefoniamo.
Una passione è il totale di due malintesi.
In ogni bestia folgorata da un fucile in un sottobosco si ritorna a punire l'innocenza di Gesù Cristo.
Vista positivamente, la morte è una delle poche cose che si possono fare facilmente restando distesi.
Siamo tutti rassegnati alla morte; è alla vita che non arriviamo a rassegnarci.
La morte distrugge un uomo: l'idea della morte lo salva.
La morte, se somiglia allo spegnersi di una luce non mi spaventa: tutt'al più mi scoccia. L'unica cosa che mi spaventa è il dolore.
In confronto alla morte, l'amore è una faticosa faccenda infantile, sebbene gli uomini credano più nell'amore che nella morte.
Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica.
La morte è senza mistero, come la vita. È una necessità: poiché è necessario vivere.
Cercate, meditando frequentemente sulla morte, di portarvi al punto per cui essa non vi sembri più una terribile nemica, ma un'amica la quale libera da questa sciagurata esistenza l'anima che langue nei conati della virtù per introdurla nel luogo della ricompensa e del riposo.
Il primo sintomo della morte é la nascita.
Giù, giù, in fondo al cuore, non crediamo alla nostra estinzione; in qualche modo ci aspettiamo di essere presenti, a osservare quello che succederà ai posteri.