Non si muore. Si cessa soltanto di vivere.
Chi è fornito d'un buon istinto diffida istintivamente dell'istinto.
Vana impresa combattere la crisi poiché è ormai connaturata al sistema.
L'umiltà è l'ipocrisia dei modesti.
Anche una domanda sbagliata può ottenere una risposta giusta.
Io sono io. Ma se fossi un altro vorrei essere come me.
Io devo vivere in compagnia della morte. La destesto, naturalmente, ma non la temo. Se la temessi non varrei nulla come medico. Dovrei temerla?
Chissà se ciò che è chiamato morire è vivere, oppure se vivere è morire.
Morire è solo un modo particolarmente esatto di invecchiare.
Spero di resistere alle mattutine serenate della morte.
Conosco l'arti del fellone ignote, ma ben può nulla chi morir non pote.
Ricordiamo il vecchio adagio: si vis pacem, para bellum: se vuoi conservare la pace preparati alla guerra. Sarebbe ora di modificare questo adagio e di dire: si vis vitam, para mortem: se vuoi poter sopportare la vita, disponiti ad accettare la morte.
Ormai mi incuriosisce di più morire. Mi rincresce solo che non potrò scriverne.
Senza fede non potremmo accettare né concepire la morte.
Una bella morte... che sciocchezza, la morte non è mai bella, la morte è laida, sempre, è la negazione della vita.
Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.