È facile criticare giustamente; è difficile eseguire anche mediocremente.
Un grande filosofo poneva l'anima, la nostra s'intende, nella ghiandola pineale. Se ne accordassi una alle donne, so ben io dove la collocherei.
La sensibilità non è la qualità di un grande genio.
Quando si crede troppo, si rischia tanto quanto si crede troppo poco.
Il vero martire attende la morte. Il fanatico le corre incontro.
Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene.
Non si può criticare ed essere diplomatici allo stesso tempo.
Irritarsi per una critica vuol dire riconoscere di averla meritata.
Criticare è valutare, impadronirsi, prendere possesso intellettuale, insomma stabilire un rapporto con la cosa criticata e farla propria.
Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle.
Quali cose umane non sono esposte al pericolo della degenerazione? I critici dei critici vi porranno riparo.
Quale è il vero critico se non colui che porta in sé i sogni e le idee e i sentimenti di miriadi di generazioni, e a cui nessuna forma di pensiero è estranea, nessun impulso di emozioni oscuro?
I critici devono sapere di più, e scrivere di meno.
Forse il peso specifico di un critico è null'altro che il suo desiderio di verità.
Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.