In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che con chiunque altro.

Cesare Pavese

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Io
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Altre frasi di Cesare Pavese

La fantasia umana è immensamente più povera della realtà.
— Cesare Pavese
Tanti sono morti disperati. E questi hanno sofferto più di Cristo. Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente.
— Cesare Pavese
Vendicarsi di un torto ricevuto è togliersi il conforto di gridare all'ingiustizia.
— Cesare Pavese
Capii che Nuto aveva davvero ragione quando diceva che vivere in un buco o in un palazzo è lo stesso, che il sangue è rosso dappertutto, e tutti vogliono esser ricchi, innamorati, far fortuna.
— Cesare Pavese
Ciò che distingue l'uomo dal bambino è il saper dominare una donna. Ciò che distingue la donna dalla bambina è il saper sfruttare un uomo.
— Cesare Pavese
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Altre citazioni sugli stessi argomenti

Ogni uomo forte raggiunge immancabilmente ciò che il suo vero io gli ordina di volere.
— Hermann Hesse
L'io, io!... Il più lurido di tutti i pronomi.
— Carlo Emilio Gadda
Di tutte le parole di tutte le lingue che conosco, quella che ha la massima concentrazione è l'inglese "I".
— Elias Canetti
Quale altro carcere è scuro come il nostro cuore! Quale carceriere così inesorabile come il nostro io!
— Nathaniel Hawthorne
Chi è io? Cos'è questo intervallo tra me e me?
— Fernando Pessoa
L'Io non va annullato, va piuttosto educato, purificato, talora severamente disciplinato, per raggiungere quella purezza verso cui è effettivamente predisposto.
— Vito Mancuso
L'Io non è cosa o fatto, è soprattutto azione.
— Johann Gottlieb Fichte
L'Io si arricchisce nel confronto con le diversità, ma senza venire cancellato o assorbito. Il dialogo, che unisce gli interlocutori, presuppone la loro distinzione e una piccola, ma insopprimibile e feconda distanza.
— Claudio Magris
L'unico viaggio irrinunciabile è l'esplorazione dell'io.
— Alessandro Morandotti
Depreco egualmente il trionfalismo di Kant e in genere di quelle filosofie che, trovando necessario partire dall'io, inneggiano ad esso come se fosse una grande conquista e non invece la miserabile sorte che ci è toccata.
— Manlio Sgalambro