L'unico viaggio irrinunciabile è l'esplorazione dell'io.
È facile fare domande difficili. Difficile è dare risposte facili.
Il giudizio estetico risiede nella mente dell'occhio.
Massima consolazione per un malato è un malato analogo.
L'amore è un'astrazione alla perenne ricerca di una corposità.
Troppo cibo rovina lo stomaco, troppa saggezza l'esistenza.
Spesso si dice che questa o quella persona non ha ancora trovato se stesso. Ma l'io non è qualcosa che si scopre: è qualcosa che si crea.
Di tutte le parole di tutte le lingue che conosco, quella che ha la massima concentrazione è l'inglese "I".
Io: abbreviazione di Dio.
Vorrei poter dimenticare che io son io.
Chi è io? Cos'è questo intervallo tra me e me?
Ogni uomo forte raggiunge immancabilmente ciò che il suo vero io gli ordina di volere.
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
L'Io si arricchisce nel confronto con le diversità, ma senza venire cancellato o assorbito. Il dialogo, che unisce gli interlocutori, presuppone la loro distinzione e una piccola, ma insopprimibile e feconda distanza.
L'io, io!... Il più lurido di tutti i pronomi.
Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.