Chi è io? Cos'è questo intervallo tra me e me?
Il romanzo è la favola delle fate di chi non ha immaginazione.
Cultura non è leggere molto, né sapere molto: è conoscere molto.
Non sappiamo mai quando siamo sinceri. Forse non lo siamo mai. E anche se oggi siamo sinceri, domani potremmo esserlo per una cosa contraria.
Agisci come se non ci fosse Dio, ricordandoti però che Egli esiste.
Il pensiero può essere elevato senza avere l'eleganza, ma, nella misura in cui non avrà eleganza, gli verrà meno la capacità di agire sugli altri. La forza senza la destrezza è una semplice massa.
Depreco egualmente il trionfalismo di Kant e in genere di quelle filosofie che, trovando necessario partire dall'io, inneggiano ad esso come se fosse una grande conquista e non invece la miserabile sorte che ci è toccata.
In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che con chiunque altro.
L'unico viaggio irrinunciabile è l'esplorazione dell'io.
Io: un paesaggio che m'è venuto a noia.
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
L'io è odioso.
Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.
Vorrei poter dimenticare che io son io.
L'Io non è cosa o fatto, è soprattutto azione.
Quale altro carcere è scuro come il nostro cuore! Quale carceriere così inesorabile come il nostro io!