L'Io non è cosa o fatto, è soprattutto azione.
Il fine supremo ed ultimo della società è la completa unità e l'intimo consentimento di tutti i suoi membri.
La scelta di una filosofia dipende da quel che si è come uomo, perché un sistema filosofico non è un inerte suppellettile, che si possa prendere o lasciare a piacere, ma è animato dallo spirito dell'uomo che l'ha.
Solo la fiamma della conoscenza chiara, totalmente trasparente a se stessa e in libero possesso di tutta la sua intimità, garantisce, in virtù di questa chiarezza, la propria durata immutabile.
La fonte originaria della bellezza è unicamente in Dio ed essa si manifesta nell'animo di coloro che sono entusiasticamente pervasi di lui.
Dal progresso delle scienze dipende in modo diretto il progresso complessivo del genere umano. Chi frena il primo frena anche il secondo.
Io: un paesaggio che m'è venuto a noia.
Io: abbreviazione di Dio.
Spesso si dice che questa o quella persona non ha ancora trovato se stesso. Ma l'io non è qualcosa che si scopre: è qualcosa che si crea.
In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che con chiunque altro.
Vorrei poter dimenticare che io son io.
Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.
Come il cavaliere, se non vuole essere disarcionato dal suo cavallo, è costretto spesso a ubbidirgli e a portarlo dove vuole, così anche l'Io ha l'abitudine di trasformare in azione la volontà dell'Es come se si trattasse della volontà propria.
L'unico viaggio irrinunciabile è l'esplorazione dell'io.
Quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
L'Io si arricchisce nel confronto con le diversità, ma senza venire cancellato o assorbito. Il dialogo, che unisce gli interlocutori, presuppone la loro distinzione e una piccola, ma insopprimibile e feconda distanza.