Io: abbreviazione di Dio.
Quanto più in alto si punta tanto maggiore il rischio di mancare la meta.
Tutti si scagliano contro l'egoismo come se fosse possibile sopravvivere senza. Da biasimare è solo il suo eccesso.
Non ogni buco riesce a trovare la sua ciambella.
Io sono io. Ma se fossi un altro vorrei essere come me.
Per la salute dei popoli il morbo più temibile è l'ambizione dei governanti.
L'io, io!... Il più lurido di tutti i pronomi.
Quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
L'io è odioso.
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
Depreco egualmente il trionfalismo di Kant e in genere di quelle filosofie che, trovando necessario partire dall'io, inneggiano ad esso come se fosse una grande conquista e non invece la miserabile sorte che ci è toccata.
In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che con chiunque altro.
Chi è io? Cos'è questo intervallo tra me e me?
L'Io si arricchisce nel confronto con le diversità, ma senza venire cancellato o assorbito. Il dialogo, che unisce gli interlocutori, presuppone la loro distinzione e una piccola, ma insopprimibile e feconda distanza.
Di tutte le parole di tutte le lingue che conosco, quella che ha la massima concentrazione è l'inglese "I".