Comunque agisca, l'intellettuale sbaglia.
C'è un criterio quasi infallibile per stabilire se un uomo ti è veramente amico: il modo in cui riporta giudizi ostili o scortesi sulla tua persona.
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
Non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze.
Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali.
Quando il tempo è denaro sembra morale risparmiarlo, specialmente il proprio.
La via più sicura per la perdizione intellettuale: abbandonare i problemi reali per i problemi verbali.
L'intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall'altra i pedanti.
Il diluvio di giornali, tutti i libri pubblicati anno per anno dagli intellettuali, scivolano sui milioni di uomini dei ceti inferiori come l'acqua sul cuoio unto d'olio.
Gli intellettuali. Questo risibile quinto stato.
Gli intellettuali sono divisi su tutto, ma uniti dalla cretineria.
Il compito degli intellettuali è quello di ricercare la verità in mezzo all'errore.
Le cose sarebbero chiarissime se gli intellettuali non le spiegassero.
Gli intellettuali sono come la mafia: si uccidono tra di loro.
Gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano.