Un intellettuale è un uomo la cui mente osserva sé stessa.
Il futuro è la sola trascendenza degli uomini senza Dio.
In verità, è un paradosso tipico dello spirito umano cogliere gli elementi senza poterne abbracciare la sintesi: paradosso epistemologico d'una scienza certa nei fatti, ma comunque insufficiente.
Se c'è un peccato contro la vita, non è tanto disperarne, quanto sperare in un'altra vita, e sottrarsi all'implacabile grandezza di questa.
Quando si è avuta una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce.
Tutte le rivoluzioni moderne hanno avuto per risultato un rafforzamento del potere statale.
Il diluvio di giornali, tutti i libri pubblicati anno per anno dagli intellettuali, scivolano sui milioni di uomini dei ceti inferiori come l'acqua sul cuoio unto d'olio.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall'altra i pedanti.
La via più sicura per la perdizione intellettuale: abbandonare i problemi reali per i problemi verbali.
Gli intellettuali sono come la mafia: si uccidono tra di loro.
Gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano.
Gli intellettuali sono destinati a sparire con l'avvento dell'Intelligenza Artificiale com'è avvenuto per gli eroi del cinema muto con l'invenzione del sonoro. Siamo tutti dei Buster Keaton.
L'intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.
Gli intellettuali sono divisi su tutto, ma uniti dalla cretineria.
Le cose sarebbero chiarissime se gli intellettuali non le spiegassero.