Lo Stato non professa un'etica, ma esercita un'azione politica.
Chi sa combattere è degno di libertà.
Il mussolinismo è un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza.
La virtù del dubbio e la sospensione del giudizio, la capacità di dar ragione all'avversario è la migliore preparazione all'intransigenza e all'intolleranza operosa.
Il fascismo è il governo che si merita un'Italia di disoccupati e di parassiti ancora lontana dalle moderne forme di convivenza democratiche e liberali.
La storia è sempre più complessa dei programmi.
Lo stato è indubbiamente un patrimonio degli uomini d'affari.
Finché esiste lo Stato non vi è libertà; quando si avrà libertà non vi sarà più Stato.
La società è creata dai nostri bisogni; lo Stato dalla nostra cattiveria.
Ogni cuoco deve imparare a governare lo stato.
Lo Stato è il mediatore tra l'uomo e la libertà dell'uomo.
Si chiama Stato il più gelido di tutti i gelidi mostri. Esso è gelido anche quando mente; e questa menzogna gli striscia fuori di bocca: "Io, lo Stato, sono il popolo".
Lo Stato è la violenza sociale organizzata.
Lo Stato è, se correttamente amministrato, il fondamento della società, della cooperazione e della civiltà umane. Esso è lo strumento più benefico e utile negli sforzi dell'uomo per promuovere la felicità e il benessere umani. Ma è soltanto uno strumento e un mezzo, non il fine ultimo.
Pochi sono coloro eroi o santi che sacrificano il proprio io sull'altare dello Stato. Tutti gli altri sono in stato di rivolta potenziale contro lo Stato.