La storia è sempre più complessa dei programmi.
La virtù del dubbio e la sospensione del giudizio, la capacità di dar ragione all'avversario è la migliore preparazione all'intransigenza e all'intolleranza operosa.
Il fascismo è il governo che si merita un'Italia di disoccupati e di parassiti ancora lontana dalle moderne forme di convivenza democratiche e liberali.
Senza conservatori e senza rivoluzionari, l'Italia è diventata la patria naturale del costume demagogico.
Chi sa combattere è degno di libertà.
Per essere dei grandi leader è necessario diventare studiosi del successo e il miglior modo che conosco è quello di conoscere la storia e la biografia degli uomini che già hanno avuto successo. Così la loro esperienza diventa la mia esperienza.
La storia, una distillato di rumori.
Se la storia non ha da essere maestra della vita, essa è trastullo indegno di nazione adulta.
Se pensate di attraversare un momentaccio, date un'occhiata ai libri di storia.
La storia insegna che la storia vien fatta dai posteri. L'avvenire crea il passato.
Caratteristica dello storico è la nonchalance con cui ti prende un individuo e te lo deposita in una tendenza, come una casa trascinata qua e là da un tornado.
Il nostro unico dovere nei confronti della storia è di riscriverla.
La storia si scriverà col sangue e col ferro, ma si stampa con l'inchiostro.
Noi non sappiamo, né abbiamo il diritto di sapere, che cosa sia la storia nella sostanza, nell'assoluto, al di là del tempo. Indoviniamo, ma non conosciamo, il giudizio del Tribunale dei morti. Forse un'insperata gloria esploderà, atterrando le muraglie.
La storia come banco da mattatoio.