Una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione.
L'unica vittoria in amore è la fuga.
In guerra le considerazioni morali contano per i tre quarti, il rapporto delle forze reali solo per l'altro quarto.
Gli uomini di genio sono meteore destinate a bruciare per illuminare il loro secolo.
La ricchezza fu sempre il primo titolo alla stima.
I preti debbono restringersi a dirigere le cose del culto.
La memoria è la continuità del tempo, permette alla conoscenza di proseguire.
Nella memoria tutto sembra accadere con musica.
Spesso dalle intenzioni sue l'uomo è sviato. Tutti i nostri propositi dipendono dalla memoria: se nascendo quindi sono robusti, poi si indeboliscono. Acerbo il frutto sta ben saldo al ramo; maturo, da sé cade, senza scuoterlo.
La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé.
La nostra memoria allontana o avvicina i fatti, li arricchisce o li impoverisce, e li trasforma per farli rivivere. La memoria non è una raccolta di documenti depositati in buon ordine: essa vive e cambia, avvicina i pezzi spenti per farne di nuovo scaturire la fiamma.
Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone.
La memoria è un valore fondamentale; non è nostalgia del passato, bensì difesa e salvataggio della vita, senso del presente di ogni esistenza e di ogni valore.
Niente aiuta a vivere come la cattiva memoria.
La memoria è lo scriba dell'anima.
È una ben povera memoria quella che funziona solo all'indietro.