Dal sublime al ridicolo c'è soltanto un passo.— Napoleone Bonaparte
Dal sublime al ridicolo c'è soltanto un passo.
Bastano pochi grandi uomini per fare la reputazione morale di una nazione.
L'uomo non ha amici, ne ha soltanto la sua buona fortuna.
Non ci si arrampica mai tanto in alto come quando non si sa dove si sta andando.
Con l'audacia si può intraprendere tutto, ma non fare tutto.
L'indipendenza, come l'onore, è un'isola rocciosa senza spiagge.
Preferisco essere fedele a me stesso, anche a rischio di incorrere nel ridicolo, piuttosto che essere falso, e di sostenere la mia avversione personale.
Preferisco il ridicolo di scrivere poesie al ridicolo di non scriverne.
Ogni mistica è eccesso. Il mistico non deve aver paura del ridicolo se vuole arrivare fino in fondo, in fondo all'umiltà, o in fondo al piacere.
Male, male assai fanno coloro che si lasciano vincere dal vino. A poco a poco, sentono nausea al cibo e si nutrono quasi esclusivamente di quello; indi si degradano agli occhi del mondo, diventando ridicoli, pericolosi e bestiali.
Se di certi uomini non s'è mai visto il lato ridicolo, vuol dire che non lo si è cercato bene.
Pensò: ora vado a salutarla di nuovo. Poi subito si corresse: no, gli addii non si ripetono, la prima volta sono romantici, la seconda noiosi, la terza ridicoli o tragici.
Ancora più divertente dell'uomo che è stato reso ridicolo è quello che, quando gli succede qualcosa di bizzarro, si rifiuta di ammetterlo e si sforza di mantenere la sua dignità.
Le masse pensano che l'ubriachezza, la stupidità e l'immoralità debbano essere loro proprietà privata, e che se uno di noi si rende ridicolo è come se andasse a caccia di frodo nelle loro riserve.
È paradossale che nell'elaborazione di una comica la tragedia stimoli il senso del ridicolo; perché il ridicolo, immagino, è un atteggiamento di sfida: dobbiamo ridere in faccia alla tragedia, alla sfortuna e alla nostra impotenza contro le forze della natura, se non vogliamo impazzire.
Quel che, quasi inevitabilmente, ci rende persone ridicole è la serietà con cui trattiamo ogni volta il presente, che reca in sé una inevitabile parvenza di importanza. Solo pochissimi grandi spiriti l'hanno superata, e da ridicole sono diventate persone ridenti.