La memoria dice sempre troppo o troppo poco.
Sembra esserci nell'uomo, come nell'uccello, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove.
Ogni uomo senza saperlo, cerca nella donna soprattutto il ricordo del tempo in cui lo abbracciava sua madre.
I pedanti si irritano sempre quando si conosce quanto loro il loro piccolo mestiere.
La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano... poiché alla bestia duole morire come all'uomo, e gli dispiaceva digerire agonie.
La vecchiaia non m'è mai sembrata una scusante alla perfidia umana: anzi, son più disposto a considerarla una circostanza aggravante.
La memoria: specchio in cui guardiamo gli assenti.
V'hanno momenti nella vita, la cui rimembranza, sebben lontana, continua a vivere ed ingigantirsi per così dire nella memoria, e per quanto strani siano gli eventi della vita, quella rimembranza conserva il posto che vi ha preso.
La memoria della maggior parte degli uomini è un cimitero abbandonato, dove giacciono senza onori i morti che essi hanno cessato di amare.
I creditori hanno miglior memoria dei debitori.
Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre.
Nel paese della memoria il tempo è sempre ora.
Una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione.
La memoria non fa un film, la memoria fotografa.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
Più di un uomo non è riuscito a diventare un pensatore perché la sua memoria era troppo buona.