Il ricordo è una pietra che ostacola il cammino della speranza.
L'entusiasmo è un vulcano sul cui cratere non cresce mai l'erba della esitazione.
Il commercio è ladrocinio se non è scambio.
Mi dicono: se trovi uno schiavo addormentato, non svegliarlo, forse sta sognando la libertà. Ed io rispondo: se trovi uno schiavo addormentato, sveglialo e parlagli della libertà.
L'oblio è una forma di libertà.
L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.
I nostri ricordi sono schedari consultati e poi restituiti in disordine da autorità che noi non controlliamo.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
Il ricordo è una memoria che ha goduto.
Chi non ricorda, non vive.
Chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria.
Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita.
Il ricordo è un modo di incontrarsi.
I ricordi si interpretano come i sogni.