Chi non ricorda, non vive.
I professori vanno mangiati in salsa piccante per essere digeriti, e chi li digerisce diventa un po' professore anche lui.
I nostri ricordi sono schedari consultati e poi restituiti in disordine da autorità che noi non controlliamo.
Il ricordo è un modo di incontrarsi.
L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
I ricordi sono voli brevi, barbaglianti: ma il pipistrello che hai abbattuto è la realtà.
Il ricordo è una pietra che ostacola il cammino della speranza.
Il ricordo è una forma di incontro.
Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita.
Il ricordo è un compromesso: gli uomini si difendono con quello.
Chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria.