Il ricordo è un compromesso: gli uomini si difendono con quello.
Al mondo non sempre i buoni e i generosi hanno la ricompensa che si meritano.
Il bianco è il colore sfacciato del pudore.
"Ma": la terribile parola della disperazione.
Il diritto divino era pure un'idea: come potrebbe esserlo la sovranità popolare, che nel migliore dei casi è dell'ordine delle volgari necessità? Necessità non fa idea.
L'uomo decade e involgarisce, si fa grosso ed ottuso, secondo o quando decade in lui il senso religioso delle parole.
Il ricordo è una memoria che ha goduto.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
Che cosa sono i ricordi? Troppe volte la tisi dell'anima.
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
I nostri ricordi sono schedari consultati e poi restituiti in disordine da autorità che noi non controlliamo.
Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita.
Il ricordo è una forma di incontro.
Il ricordo è una pietra che ostacola il cammino della speranza.
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.