Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita.
Ma tu chè! non credi che la notte sia fatta per dormire e le cose non credi che dormano.
E quando tutti dormono e si è a pochi minuti dal sonno, ognuno si sente incomparabilmente grande.
Solo la notte sapevi che eri un vinto e Cristo era il vincitore. Ma t'addormentavi così presto!
La solitudine tira molti scherzi. Ci spreme, si spreme che noi ci troviamo nel tempo fino al primo giorno della nostra conoscenza. E altro non vogliamo, per raccontarci.
Ha chiesto molte volte al cuore di essere sincero e il cuore gli ha risposto che le belle donne andrebbero impiccate ed arse.
Che cosa sono i ricordi? Troppe volte la tisi dell'anima.
L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
Il ricordo è un compromesso: gli uomini si difendono con quello.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
I ricordi si interpretano come i sogni.
Il ricordo è una pietra che ostacola il cammino della speranza.
Il ricordo è una memoria che ha goduto.
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Il ricordo è un modo di incontrarsi.