D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.
Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.
Scrivere presuppone ogni volta la scelta d'un atteggiamento psicologico, d'un rapporto col mondo, d'un'impostazione di voce, d'un insieme omogeneo di mezzi linguistici e di dati dell'esperienza e di fantasmi dell'immaginazione, insomma di uno stile.
Lo humor è il comico che ha perso la pesantezza corporea e mette in dubbio l'io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li costituiscono.
D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
Non c'è linguaggio senza inganno.
Leggi per primi i libri migliori: potresti non avere l'occasione di leggerli tutti.
C'è gente tanto brava da scrivere due libri contemporaneamente: il primo e l'ultimo.
È quasi uguale uccidere un uomo che uccidere un buon libro. Chi uccide un uomo uccide una creatura ragionevole, immagine di Dio; ma chi distrugge un buon libro uccide la ragione stessa, uccide l'immagine di Dio nella sua stessa essenza.
I libri più vecchi per chi non li ha letti sono appena usciti.
Un libro capace di trasformare il lettore. Ogni scrittore aspira a questo risultato, anche se non è credibile che esso possa essere ottenuto da "un" solo libro.
Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
L'enorme moltiplicarsi dei libri in ogni ramo dello scibile è uno fra i peggiori flagelli dell'età nostra, uno dei più seri ostacoli al raggiungimento d'ogni conoscenza positiva.
Qualche libro lo si legge col sentimento di fare un'elemosina all'autore.
I libri brutti sono come le donne brutte: non ci si può mica cavarne fuori molto.
Un libro dev'essere un cordiale. Se non vi tonifica, gettatelo via.