I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel che già sappiamo.
"Patriottismo", secondo me, significa attaccamento ad un luogo particolare e ad un certo modo di vivere, che si reputa essere il migliore al mondo, senza volerlo imporre ad altri. Il patriottismo è per sua natura difensivo, sia militarmente sia culturalmente.
Se vuoi un'immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano.
La menzogna diventa verità e passa alla Storia.
È quasi impossibile pensare senza parlare.
Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e di impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea.
I libri sono di chi li legge.
Ci dovrebbe essere un tempo nella vita adulta dedicato a rivisitare le letture più importanti della gioventù. Se i libri sono rimasti gli stessi noi siamo certamente cambiati, e l'incontro è un avvenimento del tutto nuovo.
Certi libri già dopo tre righe mostrano un radiatore che fuma.
Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato.
Ci sono libri che non si dovrebbero osare se non dopo i quarant'anni.
Leggere fa bene, ma può fare anche male, diciamo la verità. I libri sono come le medicine o come qualunque altro medium: vanno presi con cautela.
Il nome di uno scrittore, il titolo di un libro, possono a volte, e per alcuni, suonare come quello di una patria.
I libri non servono per sapere ma per pensare, e pensare significa sottrarsi all'adesione acritica per aprirsi alla domanda, significa interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell'abitudine.
A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una libreria. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po' più intelligente e interessante di come sono realmente.
Per scrivere un libro nel terzo millennio ci vuole una smisurata superbia. Basta entrare in una biblioteca comunale e guardare le vetrine di un cartolaio per capire che il mondo non ha bisogno di un volume in più.