La menzogna non è nel discorso, è nelle cose.
Chi ha l'occhio, trova quel che cerca anche ad occhi chiusi.
Se infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.
Il tuo classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui.
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
C'è la speranza che un giorno ci sia un mondo migliore, senza più prigioni.
La menzogna è uno schermo sottile; se guardi con attenzione, è trasparente.
Talvolta, la menzogna dice meglio della verità ciò che avviene nell'anima.
Sono veri quei pensieri il cui contrario è anche vero, a suo tempo e luogo; i dogmi indiscutibili sono il più pericoloso genere di menzogna.
L'uomo si distingue dal resto della natura soprattutto per uno strato gelatinoso di menzogna che lo avvolge e lo protegge.
Chi non intraprende più lo sforzo di mentire al suo prossimo, lo offende.
La verità è una; ma innumerevoli sono le menzogne che ne usurpano il nome, il volto, la voce, le vesti e l'andatura.
Per essere creduto non bisogna dire che le menzogne necessarie.
In diplomazia, mentire è utile; in amore, necessario.
Il mentitore è sempre un piccolo tattico, mentre chi evita di mentire segue una strategia.