Per le malattie estreme i trattamenti estremi sono i più efficaci.
La vita è breve, l'arte è lunga, l'occasione è fugace, l'esperienza è fallace, il giudizio è difficile. Bisogna che non solo il medico sia pronto a fare da sé le cose che debbono essere fatte, ma anche il malato, gli astanti, le cose esterne.
Le affezioni podagrose si riattivano in primavera e in autunno.
Le cose sante sono rivelate solo agli uomini santi.
Rallegratevi dei vostri poteri interiori perché sono la fonte della vostra salute e della vostra perfezione.
Quell'agente patogeno, mille volte più virulento di tutti i microbi, l'idea di essere malati.
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l'uomo si sente ancora più solo di prima.
Chi non sente il suo male è tanto più malato.
Nella malattia il dolore fine a se stesso non va mai accettato e va contrastato con qualsiasi mezzo. La malattia deve aumentare e non diminuire il rispetto per la libertà, l'autodeterminazione e la personalità dell'individuo.
Le malattie, specialmente le lunghe malattie, sono anni di apprendistato dell'arte della vita e della formazione dello spirito.
La malattia è la più grande imperfezione dell'uomo.
Attorno agli ammalati bisogna essere allegri.
La malattia è il lato notturno della vita.
Io mantengo verso i medici una benevola diffidenza, perché a furia di studiare le malattie finiscono per considerare la salute anch'essa come una malattia.