Noi abbiamo bisogno di credere.
L'intelligenza è poco più di un doppio decimetro col quale vengono misurate le opere infinite delle circostanze.
Quando senti che il tuo tesoro di prestigio e di ingegno è agganciato, non hai più da preoccuparti di nessuno; puoi facilmente controllarlo.
Prima tu prendi un drink, poi il drink ne prende un altro, e infine il drink prende te.
Il senso della dignità fondamentale è distribuito con parzialità alla nascita.
Gli scrittori dovrebbero scrivere i libri come se dovessero essere decapitati il giorno che l'hanno finito.
Gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie.
Le più diffuse credenze traggono la loro forza dall'inverificabilità.
Ognuno è incline a credere in ciò che desidera, da un biglietto della lotteria a un passaporto per il paradiso.
Poca gente è degna di non credere a niente.
C'è molto a cui credere: alla forza dei valori umani che con i millenni il cervello ha elaborato progressivamente per raggiungere una coscienza etica.
Prima che chiunque altro al mondo ci creda ci devi credere tu.
Siamo inclini a credere in chi non conosciamo perché non ci ha mai ingannati.
Non credere a nulla, non importa dove l'hai letta o chi l'ha detto, neppure se l'ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso.
Tutto ciò che è creduto, esiste, e soltanto questo.
Lasciate che la gente creda di governare e sarà governata.