Poca gente è degna di non credere a niente.
Essere adulto è essere soli.
Odiare stanca.
Illudersi di migliorare l'ereditarietà umana migliorando l'ambiente sociale è quasi tanto ingenuo quanto credere che si potrebbe far nascere un bambino bianco da genitori negri, dopo averli verniciati di bianco.
Tutto quello che un individuo è, in bene o in male, lo è per aver ricevuto dai suoi genitori alcune molecole e per aver subìto alcune influenze esterne. Le nostre ricompense o i nostri castighi derivano sempre dalla chimica e dalla sorte.
Se non credi più a nessuno niente crede neanche a te.
Credi a tutto ciò che è scritto sul giornali? lo sì. Oggi non accade che l'illeggibile.
C'è molto a cui credere: alla forza dei valori umani che con i millenni il cervello ha elaborato progressivamente per raggiungere una coscienza etica.
Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente; e il credere in una cosa la rende possibile.
Se dunque qualcuno vuol conoscere quello che deve credere, deve rendersi conto che non potrà capire di più parlandone, che credendo.
Un credo è come una ghigliottina, altrettanto pesante, altrettanto leggero.
Dobbiamo credere perché i nostri antenati remoti hanno creduto. Ma questi nostri avi erano di gran lunga più ignoranti di noi, hanno creduto cose che oggi ci sarebbe impossibile accettare.
Noi abbiamo bisogno di credere.
Quando si crede troppo, si rischia tanto quanto si crede troppo poco.