Non sempre il pubblico sbaglia, anche se sbaglia quasi sempre.
Il lettore nutrito di buone letture diventa l'involontario ma impietoso testimone dei plagi di cui si nutrono i nuovi libri. Perciò è guardato con rancore dai giovani scrittori.
La vita non è breve, non è lunga: è l'eternità secondo la misura della nostra mente.
Un Dio che non sia anche il Dio degli altri non è un Dio, è un idolo.
Le probabilità di incontrare certa gente in libreria non sono maggiori di quelle di incontrare un neonato dal dentista.
L'aforisma è la forma di scrittura più vicina non allo spirito, alla forma della poesia.
Non esiste animale più meschino, stupido codardo, miserabile, egoista, malevolo, invidioso, ingrato del Pubblico. È il più vigliacco dei vigliacchi, perché ha paura di sé stesso.
Il pubblico è il più vigliacco dei vigliacchi, perché ha paura di se stesso.
Anche se girassi un film su Cenerentola, il pubblico cercherebbe qualche cadavere nella carrozza.
Il pubblico non ha vergogna né gratitudine.
Di rado il pubblico perdona due volte.
Il pubblico non sa mai quello che vuole, ma solo ciò che non vuole.
Il pubblico è una bestia feroce: bisogna incatenarlo oppure fuggire.
Il pubblico rispetto al genio è un orologio che ritarda.
Il pubblico prima vuol capire, poi sentire.