Lavorare stanca.
Tutti gli anni sono stupidi. È una volta passati, che diventano interessanti.
Non si desidera di godere. Si desidera sperimentare la vanità di un piacere, per non esserne più ossessionati.
Gli uomini sono tutti d'accordo per frequentare le prostitute, e lì si sfogano e non dànno più noia alle altre. Dunque le rispettino.
Il sogno è una costruzione dell'intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire.
Gli anacoreti si maltrattavano a quel modo, per farsi scusare presso la gente comune la beatitudine che avrebbero goduto in cielo.
Il lavoro non è un diritto.
È evidente che più la società si fa tecnologica, più si riducono i posti di lavoro. E paradossalmente quello che è sempre stato il sogno più antico dell'uomo: la liberazione dal lavoro si sta trasformando in un incubo.
Con l'abitudine, il lavoro appare più leggero.
Chi non vuol lavorare neppure mangi.
Il lavoro rivela il carattere delle persone: alcuni si tirano le maniche, altri girano al largo e altri ancora non si fanno proprio vedere.
Mi piace di veder lavorare! È così che il lavoro diventa una consolazione.
Quando qualcuno mette troppo entusiasmo nel suo lavoro, ho sempre l'impressione che sprechi più tempo ad entusiasmarsi che a lavorare.
Il lavoro deve produrre uomini prima che cose.
Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.
Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri.