Chi non vuol lavorare neppure mangi.
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
Se Cristo non è risorto, allora la nostra predicazione è senza senso, senza senso pure la nostra fede.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
È meglio sposarsi che ardere.
Non esistono surrogati del duro lavoro.
Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.
Il lavoro è l'ultima risorsa dei coglioni.
Lo Stato si fonda sulla schiavitù del lavoro. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto.
Tutta la grandezza del lavoro è dentro l'uomo.
Nessun male sociale può superare la frustrazione e la disgregazione che la disoccupazione arreca alle collettività umane.
Vogliamo scansare il lavoro. La persona del Cristo compì le conversioni più grandi quando era più stanco.
Se fai il lavoro male, dopo magari non te lo fanno fare più.
Naturalmente il lavoro non può dare felicità se non ha successo. Ma se lo ha, riempie le giornate e dà un'immensa gioia.
Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo.