L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
Il presente non costituisce mai il nostro fine. Passato e presente sono mezzi, solo l'avvenire è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo. Durante questo tempo non si deve dormire.
Ognuno può giustificare, nessuno vietare.
Spesso la curiosità non è che vanità; si vuole sapere per poterne parlare; diversamente non si viaggerebbe certo sul mare per non dirne mai nulla e per il solo piacere di vedere, senza speranza di riferirne mai a qualcuno.
Il primo effetto dell'amore è ispirare un grande rispetto; si sente venerazione per chi si ama.
Di tutte le cose i libri sono stati quelli che ho più amato.
È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
Sono i libri che un uomo legge, quelli che lo accusano maggiormente.
Se vuoi che qualcuno legga un libro, digli che è sopravvalutato.
Ogni libro che aprite ha la sua o le sue lezioni da offrirvi, e abbastanza spesso i libri brutti hanno da insegnarvi di più di quelli belli.
Deve essere assolutamente facile dire in mezz'ora se un libro vale qualcosa o non vale niente. Dieci minuti bastano, se uno ha istinto per la forma.
Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato.
Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini.
Se un libro non dà piacere a rileggerlo infinite volte, tanto vale non leggerlo affatto.
Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere.