Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell'antichità.
La salute del popolo sia la suprema delle leggi.
L'amicizia racchiude in se moltissimi e grandissimi vantaggi; ma ce n'è uno che senza dubbio li supera tutti: essa irradia nell'avvenire la luce di liete speranze e non permette che l'animo si fiacchi e cada a terra.
Come il volto è l'immagine dell'anima, gli occhi ne sono gli interpreti.
La liberalità non ha fondo.
Qualche libro lo si legge col sentimento di fare un'elemosina all'autore.
La fraternità con i libri è forse la più alta forma di vita sociale.
Ogni libro è anche la somma dei malintesi di cui è l'occasione.
Abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio.
Quando un libro è uscito è tempo, per l'autore, di rimorsi.
I libri pensano per me.
Esistono due motivi per leggere un libro: uno, perché vi piace, e l'altro, che potrete vantarvi di averlo letto.
Fare un'opera e, dopo averla fatta, riconoscere che è brutta, è una delle tragedie dell'anima. Soprattutto è grande quando si riconosce che quell'opera è la migliore che si potesse fare.
Si scrive soltanto una metà del libro, dell'altra metà si deve occupare il lettore.
Deve essere assolutamente facile dire in mezz'ora se un libro vale qualcosa o non vale niente. Dieci minuti bastano, se uno ha istinto per la forma.