I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".— Italo Calvino
I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".
Quella speciale modulazione lirica ed esistenziale che permette di contemplare il proprio dramma come dal di fuori e dissolverlo in malinconia e ironia.
Se infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.
D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
Il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali è una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni.
Ai lutti succedono presto o tardi eventi lieti, è legge della vita.
Il libro che per primo meriterebbe di essere proibito è il catalogo dei libri proibiti.
I libri specialmente, che ora per lo più si scrivono in minor tempo che non ne bisogna a leggerli, vedete bene che, siccome costano quel che vagliono, così durano a proporzione di quel che costano.
Non esiste un vascello veloce come un libro, per portarci in terre lontane, né corsieri come una pagina di poesia che si impenna.
Il libro ti muta nell'essenza.
I libri si dividono in due categorie: i libri per adesso e i libri per sempre.
La cenere del passato ha la sua fenice, il libro.
Mai imprestar libri, non uno fa ritorno; i soli che ho in biblioteca sono quelli che altri mi hanno imprestato.
Troppi libri sono dispersivi: dal momento che non puoi leggere tutti i volumi che potresti avere, basta possederne quanti puoi leggerne.
Tutti i libri in generale, e anche i più belli, mi sembrano molto meno preziosi per quello che contengono che per quello che vi può mettere dentro il lettore.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.