Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.
Essere irragionevoli è un diritto umano.
Colui che affronta, pur temendole, le cose che si deve, e che corrispondentemente ha ardire come e quando si deve, è coraggioso.
Uno stato è governato meglio da un uomo ottimo che da un'ottima legge.
Tutti gl'uomini straordinari sono palesemente malinconici, collocando l'uomo malinconico a una zona prossima all'alterazione.
La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione.
La costituzione sovietica garantisce a tutti un lavoro. Un'idea graziosa e inquietante, direi.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
Il lavoro è un diritto dell'uomo: se l'uomo è povero è addirittura un dovere.
Il lavoro è l'ultima risorsa dei coglioni.
Questo secolo di pedagogia proletaria predica la dignità del lavoro, come uno schiavo che calunnia l'ozio intelligente e voluttuoso.
Il lavoro intellettuale strappa l'uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l'uomo verso gli uomini.
È evidente che più la società si fa tecnologica, più si riducono i posti di lavoro. E paradossalmente quello che è sempre stato il sogno più antico dell'uomo: la liberazione dal lavoro si sta trasformando in un incubo.
Per attrarre, il lavoro dev'essere già fatto a metà e bene.
Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.