È uno strano dolore morire di nostalgia per una cosa che non vivrai mai.
Alla vita manca sempre qualcosa per essere perfetta.
Non si è mai troppo lontani per non trovarsi.
Vivere senza di lui sarebbe stato, per sempre, la sua occupazione fondamentale, e da quel momento le cose avrebbero avuto ogni volta un'ombra, per lei, un'ombra in più, perfino nel buio, e forse soprattutto nel buio.
Prima regola prudenza, la seconda audacia.
Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto: il mare chiama.
Nostalgico. Dicesi di chi si trova all'estero senza una lira.
La nostalgia non intensifica l'attività della memoria, non risveglia ricordi, basta a se stessa, alla propria emozione, assorbita com'è dalla sofferenza.
Chi crede in Dio è abitato da una sottile ma insopprimibile nostalgia. Nostalgia per le promesse che la vita contiene e che essa da sé non realizzerà mai.
La nostalgia dipinge un sorriso sul volto di pietra del passato.
Non c'è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state!
Il presente si degrada, prima in storia, poi in nostalgia.
Per guarire da ogni nostalgia amorosa non c'è che sperimentare d'essere amato o voluto o bramato o quello che vuoi, da una persona che ci dia ai nervi.
La nostalgia è un veleno.
Il pensiero di un uomo è innanzitutto la sua nostalgia.