È uno strano dolore morire di nostalgia per una cosa che non vivrai mai.
Disegnato sull'acqua, gli pareva di vedere l'inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.
Guardare i quadri è un'attività che conviene centellinare, per non farsi travolgere da quell'impasto di goduria e frustrazione a cui solo anime sottilmente perverse possono sopravvivere.
Perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte.
La sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode.
Per quanto uno si sforzi di vivere una sola vita, gli altri ce ne vedranno dentro altre mille, e questa è la ragione per cui non si riesce a evitare di farsi male.
Il paese della nostra nostalgia è invece il normale, il decoroso, l'amabile, è la vita nella sua seducente banalità.
La nostalgia è la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.
Il pensiero di un uomo è innanzitutto la sua nostalgia.
Mi è sempre sembrato che ci sia una parte di slealtà nella nostalgia, come quando dopo che è successo qualcosa, qualcuno dice "te l'avevo detto" o "lo sapevo", e non è mai vero e non aveva detto e non sapeva niente prima che succedesse.
Nostalgico. Dicesi di chi si trova all'estero senza una lira.
La nostalgia è un veleno.
Chi crede in Dio è abitato da una sottile ma insopprimibile nostalgia. Nostalgia per le promesse che la vita contiene e che essa da sé non realizzerà mai.
La nostalgia dipinge un sorriso sul volto di pietra del passato.
La nostalgia è rendersi conto che le cose non erano insopportabili come sembravano allora.