Non c'è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state!
Prima sii libero, poi chiedi la libertà.
Nella vita attuale il mondo appartiene solo agli stupidi, agli insensibili e agli agitati. Il diritto a vivere e trionfare oggi si conquista quasi con gli stessi requisiti con cui si ottiene il ricovero in manicomio: l'incapacità di pensare, l'amoralità e l'ipereccitazione.
Se la vita non ci ha dato altro che una cella di reclusione, facciamo in modo di addobbarla, almeno, con le ombre dei nostri sogni.
La vita è quel che decidiamo di farne. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma quello che siamo.
Dato che non possiamo ottenere bellezza dalla vita, cerchiamo almeno di ottenere bellezza dal fatto di non potere ottenere bellezza dalla vita. Facciamo del nostro fallimento una vittoria, una cosa positiva ed elevata, con colonne, maestà e acquiescenza spirituale.
Il paese della nostra nostalgia è invece il normale, il decoroso, l'amabile, è la vita nella sua seducente banalità.
Nostalgia: il ricordo delle cose passate.
La nostalgia non intensifica l'attività della memoria, non risveglia ricordi, basta a se stessa, alla propria emozione, assorbita com'è dalla sofferenza.
Per guarire da ogni nostalgia amorosa non c'è che sperimentare d'essere amato o voluto o bramato o quello che vuoi, da una persona che ci dia ai nervi.
La nostalgia è rendersi conto che le cose non erano insopportabili come sembravano allora.
Mi è sempre sembrato che ci sia una parte di slealtà nella nostalgia, come quando dopo che è successo qualcosa, qualcuno dice "te l'avevo detto" o "lo sapevo", e non è mai vero e non aveva detto e non sapeva niente prima che succedesse.
La nostalgia è un veleno.
Il presente si degrada, prima in storia, poi in nostalgia.
Nostalgico. Dicesi di chi si trova all'estero senza una lira.