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Che cosa è proprio della fede? Piena e indubbia certezza della verità delle parole ispirate da Dio ... che cosa è proprio del fedele? Il conformarsi con tale piena certezza al significato delle parole della Scrittura, e non osare togliere o aggiungere alcunché.
La fede è un cieco che dona degli occhi alla speranza.
Ci sono materie nelle quali la ragione non può portarci lontano e in cui dobbiamo accettare le cose per fede. La fede, in quel caso, non contraddice la Ragione, ma la trascende. La fede è una sorta di sesto senso che opera nei casi in cui la ragione non può competere.
In fondo sento che la mia vita è sempre più governata da una fede che non ho più. La fede ha questo di particolare che, anche quando è scomparsa, agisce ancora.
La fede in Dio è un istinto, un istinto naturale per l'uomo, come la sua posizione eretta. Non avere questa fede è contro natura, come è contro natura per l'uomo la posizione curva.
Fede vuol dire rendere virtuoso il non pensare. Non c'è niente di cui vantarsi.
Sarebbe insopportabile per un vivo, se sapesse ciò che non può sapere. Sarebbe, come se avesse mangiato dall'albero della vita.
La fede è la risposta a una Parola che interpella personalmente, a un Tu che ci chiama per nome.
La nostra fede è fede nella fede di qualcun altro, e questo è il caso soprattutto delle cose più importanti.
Quante cose soltanto ieri ci servivano da articoli di fede, che oggi consideriamo soltanto favole?
Ho scritto molto su Dio, ma in fin dei conti non so se credo in Dio. Io non capisco come alcuni facciano ad affermare che Dio sia datore di immortalità, io non riesco a credere in un Dio immortale.
Ogni fede è falsa.
Solo il miscredente può misurare appieno la felicità della fede.
Non credo nella vita ultraterrena. Comunque, per sicurezza, porto sempre con me la biancheria di ricambio.
È triste. Metà del mondo non crede in Dio, e l'altra metà non crede in me.
La mancanza di fede è un difetto che dovrebbe essere nascosto quando non può essere superato.
Montagne di dubbio non spostano la fede.
Non credeva in Dio, credeva nella comodità di credere in Dio.
Il solo immaginare che il sovrano dell'universo correrà ad assistermi rivoltando le leggi della natura, per me è il massimo dell'arroganza.
Se la fede non facesse felici, non sarebbe creduta: quanto poco essa varrà dunque!