La fede porta al cielo. Il sapere a mala pena alla luna.
Il solo immaginare che il sovrano dell'universo correrà ad assistermi rivoltando le leggi della natura, per me è il massimo dell'arroganza.
C'è una fede che si arricchisce dei concetti della ragione, e c'è una ragione che si arricchisce dei doni della fede.
Dobbiamo fare spazio dentro di noi per poter essere colmati da Dio. Perfino Dio non può riempire ciò che è pieno.
La ragione è la mano sinistra della nostra anima, la fede sua destra.
Nell'atto di fede c'è sempre un momento in cui bisogna chiudere gli occhi e buttarsi in acqua con cuore intrepido e senza garanzia apparente.
Fede e non fede sono suppergiù la stessa cosa purché facciamo ciò ch'è consueto, utile e accettabile.
Seguire solo con la fede, è seguire ciecamente.
Se voi aveste tanta fede quanto un granello di senape, potreste dire a questa pianta di moro: Sradicati e trapiantati in mare, ed essa vi ubbidirebbe.
Con me nel carcer nero ragiona il prigioniero; si scorda gli affanni e pene, e al suon di sue catene cantando va talor.
Si può osservare che nelle discussioni politiche, religiose o d'altra natura la gente non vuole affatto conoscere la realtà delle cose, ma solo essere confermata nei suoi pregiudizi: è di una fede, non della verità, che ha bisogno.