L'arte di piacere consiste nell'essere soddisfatti.
È bene che non esista nessuno senza difetti: perché non avrebbe un solo amico al mondo.
Non esiste animale più meschino, stupido codardo, miserabile, egoista, malevolo, invidioso, ingrato del Pubblico. È il più vigliacco dei vigliacchi, perché ha paura di sé stesso.
Il pregiudizio è figlio dell'ignoranza.
Coloro i quali hanno meno fiducia in se stessi, sono i più invidiosi.
Chiunque sia passato per i gradi regolari dell'educazione classica senza esser stato ridotto all'imbecillità, si può ritenere salvo per miracolo.
Il piacere è come certe droghe medicinali: per ottenere sempre lo stesso risultato bisogna raddoppiare la dose.
Nell'aspettazione il piacere tocca il suo apice.
Nessun uomo fa qualcosa di originale o scopre un principio senza provare un piacere inesprimibile quanto infinito e sano, che lo avverte della dignità della virtù che ha percepito.
Il piacere è l'unica cosa su cui valga la pena di avere una teoria.
Un piacere senza rischi piace meno.
Il piacere è spesso un visitatore; ma la sofferenza si attacca crudelmente e lungamente a noi.
L'arte di dar sapore ai piaceri è quella di esserne avari.
Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell'anima, o per l'uno e l'altro insieme.
Il piacere misto al dolore, è l'unica felicità sulla terra. Piacere mero fa l'anima stupida e dura.
Se vuoi gustare veramente un piacere, conceditelo di rado.