A cattivo principio cattiva fine.
La paura di una minaccia esterna, massima garanzia di concordia, teneva uniti gli animi, anche se non mancavano reciproci sospetti e ostilità.
I grandi uomini al centro dell'attenzione generale sono meno temuti a causa di un certo senso di saturazione.
Roma intanto prospera sulle rovine di Alba.
Mai gli uomini indietreggiano davanti a un ostacolo se saranno proposti grandi premi a chi tenta grandi imprese.
Il lieto fine è la nostra fede nazionale.
Un fine autentico può fare a meno di speranze e anche di ogni probabilità di essere raggiunto.
Noi sappiamo che la bontà dei fini non giustifica l'uso dei mezzi cattivi. Ma che dire delle situazioni così frequenti oggi, in cui mezzi buoni danno risultati finali che si rivelano cattivi?
Non arriverai mai alla fine del viaggio, se ti fermi a lanciare un sasso a ogni cane che abbaia.
Il fine, che non può essere conseguito se non con mezzi cattivi, non può essere un fine buono.
La scuola è fatta per avere il diploma. E il diploma? Il diploma è fatto per avere il posto. E il posto? Il posto è fatto per guadagnare. E guadagnare? È fatto per mangiare. Non c'è che il mangiare che abbia fine a se stesso, sia cioè un ideale. Salvo in coloro, in cui ha per fine il bere.
Più o meno, noi desideriamo veder la fine di tutto ciò che operiamo e facciamo; siamo impazienti di giungere al termine, e lieti di esservi giunti. Soltanto la fine totale, la fine di tutte le fini, noi ce l'auguriamo, di solito, il più tardi possibile.
C'è una fine per tutto e non è detto che sia sempre la morte.
Fine ultimo di tutto, la fine.