Il pubblico è una vecchia. Lasciatela borbottare.
Tra gli uomini c'è una naturale aristocrazia i cui fondamenti sono la virtù e il talento.
Il merito dell'originalità non è la novità, bensì la sincerità.
La meraviglia è la base dell'adorazione.
Nel lungo periodo ogni governo è l'immagine esatta del suo popolo, con tutta la sua saggezza e stupidità.
Da ogni parte si è cacciato via il vivente artigiano per far posto a un operaio senz'anima ma più veloce. La spoletta sfugge alle dita del tessitore e cade tra dita d'acciaio che la fanno girare più rapidamente.
Il pubblico non sa mai quello che vuole, ma solo ciò che non vuole.
Il pubblico prima vuol capire, poi sentire.
Di rado il pubblico perdona due volte.
Il pubblico è meravigliosamente tollerante. Perdona tutto fuorché il genio.
Non esiste animale più meschino, stupido codardo, miserabile, egoista, malevolo, invidioso, ingrato del Pubblico. È il più vigliacco dei vigliacchi, perché ha paura di sé stesso.
Il pubblico è il più vigliacco dei vigliacchi, perché ha paura di se stesso.
Il pubblico è una bestia feroce: bisogna incatenarlo oppure fuggire.
Non sempre il pubblico sbaglia, anche se sbaglia quasi sempre.
Il pubblico rispetto al genio è un orologio che ritarda.