Il "mi dispiace" è il pronto soccorso delle emozioni umane.
Rigettare il passato quando il presente è anche peggio fa sì che parte del vomito abbia quasi l'aspetto gustoso.
La collera è la più inutile delle emozioni. Distruttiva per la mente e dolorosa per il cuore.
Non esiste un deposito delle idee, non c'è una centrale delle storie, un'isola dei best-seller sepolti; le idee per un buon racconto spuntano a quel che sembra letteralmente dal nulla.
Forse è solo lo spirito della massa. Dare addosso all'individuo.
L'amore non è cieco. L'amore è un cannibale con una vista estremamente acuta. L'amore è un insetto che ha sempre fame.
Il piacere di dispiacere a chi si vuol far piacere.
Si negò anche questo: il piacere del dispiacere.
Ciò che vi è di inebriante nel cattivo gusto, è il piacere aristocratico di dispiacere.
Quando arrivano i dispiaceri, non arrivano come singole spie, ma in battaglioni.
Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.
Chi non ha pretese non ha neanche dispiaceri.
I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte.
Le cose buone ci dispiacciono, quando non ne siamo all'altezza.
La mia fantasia è inceppata: ho bisogno di un piccolo dispiacere.