Le cose buone ci dispiacciono, quando non ne siamo all'altezza.
Si desidera che ci diventi piuttosto nemico l'amico di cui non si possono appagare le speranze.
Finché ti si elogia, credi pure sempre che non sei ancora nella tua strada, bensì su quella di un altro.
Le conseguenze delle nostre azioni ci prendono per i capelli, del tutto indifferenti al fatto che nel frattempo si sia "migliorati".
Ciò che non mi distrugge mi rende più forte.
La strada per la grandezza passa attraverso il silenzio.
Il piacere di dispiacere a chi si vuol far piacere.
Chi non ha pretese non ha neanche dispiaceri.
La punizione più grande per l'uomo perverso consiste nel dispiacere a sé e ai suoi.
Ciò che vi è di inebriante nel cattivo gusto, è il piacere aristocratico di dispiacere.
Il "mi dispiace" è il pronto soccorso delle emozioni umane.
Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.
Si negò anche questo: il piacere del dispiacere.
La mia fantasia è inceppata: ho bisogno di un piccolo dispiacere.
I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte.