Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Gode maggiormente delle ricchezze chi meno ne sente il bisogno.
Non sempre la vita va conservata: il bene non consiste nel vivere, ma nel vivere bene.
Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più.
Godiamo avidamente della presenza degli amici, perché non sappiamo per quanto tempo ci possa toccare.
Una bella donna non è colei di cui si lodano le belle gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti.
È meglio se sei un vagabondo e viaggi da solo, anziché ammuffire in compagnia degli stolti!
Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.
Stolto è colui che giudica gli uomini dal vestito o dalla condizione sociale.
Stolto è chi rinuncia ai beni che già ha, nella speranza di ottenerne di maggiori.
Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diventerebbe saggio.
Il cervello dello stolto digerisce la filosofia trasformandola in follia, la scienza in superstizione, l'arte in pedanteria. È da questo che nasce l'istruzione universitaria.
Parla in modo sensato a uno stolto e ti chiama stupido.
Volesse il cielo che gli stolti e i dappoco fossero capaci dei più piccoli mali, purtroppo invece sono capaci anche dei più grandi.
Aver sempre ragione, farsi sempre strada, calpestare tutto, non aver mai dubbi: non sono queste le grandi qualità con cui la stoltezza governa il mondo?
Il paese di più incerti confini che sia nel mondo è quello della umana stoltezza.