Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.
Nella notte, quando ha spento la vista degli occhi, accende a se stesso una luce; da vivo, mentre dorme, l'uomo si avvicina a un morto; da sveglio, si avvicina a uno che dorme.
L'uomo stolto ama stupirsi ad ogni parola.
Non bisogna agire e parlare come dormienti; giacché anche allora ci sembra di agire e parlare.
Congiungimenti sono intero e non intero, concorde discorde, armonico disarmonico, e da tutte le cose l'uno dall'uno tutte le cose.
Non solo il sole è nuovo ogni giorno, ma è sempre nuovo di continuo.
Aver sempre ragione, farsi sempre strada, calpestare tutto, non aver mai dubbi: non sono queste le grandi qualità con cui la stoltezza governa il mondo?
Stolti sono coloro che non sanno che la metà spesso vale più del tutto.
Gli stolti vogliono vivere a lungo, ma non sanno godere una vita lunga.
Il viaggiatore, se non incontra a tenergli compagnia uno migliore di lui o simile a lui, proceda decisamente da solo: con lo stolto non vi è compagnia.
"Questi figli sono miei, questa ricchezza è mia!", così pensando lo stolto è travagliato. ma se egli stesso non appartiene a sé stesso, quanto meno i figli, quanto meno la ricchezza!
La stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre da capo la vita.
Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diventerebbe saggio.
Stolto è colui che giudica gli uomini dal vestito o dalla condizione sociale.
Chi è savio per sé, bisogna che paghi per la stoltezza degli altri.